Capri, nel golfo di Napoli, è forse una delle isole più conosciute al mondo; meta turistica di primaria importanza, deve ogni anno sopportare l’impatto di decine di migliaia di turisti che ne mettono a dura prova la rete impiantistica. Proprio per questo l’Amministrazione comunale ha deciso di costruire un depuratore in grado di trattare con criteri avanzati tutte le acque di scarico, anche nei periodi di massimo afflusso turistico. Il cantiere ha subito presentato notevoli problematiche: lo spazio a disposizione per la struttura e per le aree di stoccaggio dei materiali erano estremamente ridotte, non era possibile, per evidenti motivi di salvaguardia paesaggistica costruire in altezza, gli accessi al cantiere erano stretti e tortuosi. L’impresa incaricata della costruzione, la Galva di Roma, ha subappaltato alla Franco Aiello le opere civili; il subappaltatore ha deciso di costruire una strada provvisoria d’accesso per consentire il passaggio dei mezzi d’opera e per garantire l’approvvigionamento del materiale. Nonostante quest’espediente non era ancora possibile utilizzare macchine di grandi dimensioni, quindi si è optato per l’impiego di mezzi piccoli, agili e versatili: minipale, un sollevatore telescopico e, per la costruzione delle strutture in calcestruzzo del depuratore, una pompa per calcestruzzo a cavità elicoidale B100 prodotta dalla Tek.Sp.Ed. di Casandrino, in provincia di Napoli.
Il cantiere della Galva a Capri |
L'interno realizzato dalla B100 |
Tiranti iniettati dalla B100 |
La pompa è stata utilizzata per gettare tutte le strutture del depuratore, comprese le palificazioni necessarie per rendere stabile il fronte di scavo: si tratta di 400 m 2 di palificazioni e di due file di tiranti di ancoraggio di 15 metri di lunghezza, propedeutici allo sbancamento del terreno effettuato con un escavatore da 10 ton equipaggiato di martello demolitore che è stato sollevato fino sul luogo dello scavo con l'ausilio di una autogru da cantiere. A scavo avvenuto, l'impresa ha cominciato a gettare le strutture del depuratore, progettato dalla Degremond di Milano che ne detiene anche il brevetto, caratterizzate da geometrie particolarmente complesse e da gabbie di armatura molto fitte. Il disegno della struttura, infatti, è particolarmente innovativo (si tratta del più importante depuratore di questo tipo in Europa) e prevede l'allestimento di una serie di vasche filtranti Biofor alte 5,40 metri a quota –5,00 m rispetto al livello del suolo.
Le vasche di sedimentazione |
La fitta armatura delle vasche di separazione |
Robuste travi per la realizzazione del solaio |
In queste vasche si accumulano i fanghi di depurazione che, una volta essiccati, vengono polverizzati, prima di essere condotti alle discariche sulla terraferma. Il materiale entra nelle vasche Biofor dopo esser passato da altre vasche dalla particolare geometria (3,50x3,50, 4,95 metri di altezza con lastre di acciaio all'interno come elementi separatori), sempre in cemento armato additivato, dove viene selezionato e suddiviso. Da queste viene spinto da una serie di pompe nelle 4 vasche di stoccaggio. È previsto un ciclo supplementare per le acque ancora non completamente depurate; tutte le acque utilizzate per il lavaggio vengono stoccate in un apposito contenitore per essere riutilizzate in cicli successivi. La copertura dell'intera struttura è stata realizzata con travi in acciaio HEA 300 sulle quali sono stati posati casseri in lamiera zincata, gettati in opera con cls alleggerito. Tutti i calcestruzzi utilizzati sono stati formulati per garantire un'elevatissima resistenza all'aggressione chimica e mantenere l'impermeabilità assoluta delle strutture a lungo nel tempo.
La B100 alimentata dal Bobcat |
La B100 in cantiere |
La rampa di accesso al depuratore |
Il geom Dell'Aversano, responsabile di cantiere per la Franco Aiello sottolinea l'estrema complessità dei getti in calcestruzzo, affermando “fino ad oggi abbiamo gettato con la pompa della Tek.Sp.Ed. oltre 500 m 3 di calcestruzzo senza riscontrare alcun problema; anche per getti con calcestruzzi particolari, come ad esempio quello del solaio alleggerito con Leca, non ci sono stati problemi di pompaggio. Con la B 100 si riescono inoltre a gestire agevolmente anche calcestruzzi additivati, viscosi o fluidi. Abbiamo usato la pompa anche per realizzare le palificazioni e per gettare la struttura perimetrale e quelle di tutte le vasche.” La B 100 è stata scelta dalla Franco Aiello proprio per la propria versatilità: è una pompa polivalente a cavità elicoidale per il pompaggio, uniforme e senza urti, di calcestruzzo con granulometria fino a 25 mm , di malte comuni e speciali, malte fibrorinforzate, di sottofondi autolivellanti, cemento cellulare; è adatta per spruzzare intonaci e betoncini (spritz beton) iniettare cemento o miscele speciali in pareti,micropali e tiranti. La B 100 consente di pompare materiali fino a 45 metri in orizzontale, superando dislivelli verticali di 15 metri . La macchina è controllata da una centralina oleodinamica alimentata da un motore diesel silenziato (esiste anche la versione elettrica) da 18,5 kW con una portata idraulica di 60 l/min. Tali caratteristiche consentono alla pompa di raggiungere una portata teorica, regolabile in continuo da 0 a 250 l/min, ed una pressione teorica massima di 12 bar. Tutte le versioni sono equipaggiate con tramoggia di carico con coclea di prealimentazione. La pompa, puo essere collegata oltre alla propria centralina ad una qualsiasi altra macchina da cantiere (escavatori, pale caricatrici, minipale, perforatrici).