News | Dal cantiere

#R03 - La B100 sulle piste di Torino 2006

  • Macchina utilizzata: B100;
  • Impresa: SO.L.E.S. (Battipaglia - SA);
  • Località: Piemonte

Nel 1999 nasce a Torino il TOROC, Comitato per l’Organizzazione dei XX Giochi Olimpici invernali Torino 2006, che insieme all’Agenzia Torino 2006, in questi 4 anni ha gestito le attività per la realizzazione degli impianti sportivi e delle infrastrutture olimpiche necessarie allo svolgimento dei Giochi Olimpici dall’11 al 26 febbraio e dei Giochi Paraolimpici dal 9 al 18 marzo del 2006. Il TOROC ha predisposto il piano degli interventi : localizzazione, priorità, costi, caratteristiche tecniche e funzionali che l’Agenzia di Torino 2006 ha il compito di progettare, appaltare e realizzare. Le oltre 65 infrastrutture necessarie all’evento olimpico si snodano lungo 8 comuni che vanno da Torino a Pinerolo e Torre Pelice più 5 comuni della Val di Susa e della Val Chisone. Nel comune di Cesana, stazione sciistica a 1350 mt. di altitudine e a circa 90 km da Torino, è stata prevista la realizzazione di una pista combinata per bob, slittino e skeleton refrigerata artificialmente.

 

Il cantiere nel contesto ambientale

Sezione della pista

Le strutture sono in corso di realizzazione su un terreno di circa 170.000 mq in località Pariol Grèniere sulla strada che da Cesana porta a San Sicario. Iniziati nel giugno 2003 la conclusione è prevista per giugno 2005. L’impianto è stato progettato per soddisfare sia le esigenze sportive d’alto livello necessarie per una competizione olimpiche, sia per consentire a giovani atleti di avvicinarsi a tali discipline. Il progetto sottoposto a Valutazione d’Impatto Ambientale, è stato integrato alla situazione turistica locale in modo da creare un polo dove convergono le piste di sci della Via Lattea e adiacente alla stazione intermedia della nuova telecabina Cesana-San Sicario. La pista lunga circa 1800 mt dispone di 6 posizioni di partenza poste a differenti altezze che consentono lo svolgimento di gare di diverse difficoltà. La pendenza, la successione delle 19 curve, la lunghezza della pista sono stabilite dal regolamento e dalle norme prescritte dalle federazioni sportive. Annessi alla pista sono previsti alcuni fabbricati accessori, alcuni permanenti, altri temporanei che verranno smantellati alla fine dei giochi: edificio partenze diviso in zone per le tre discipline sportive; un edificio partenza junior; edificio del traguardo; edificio peso; centrale tecnica dove è gestito l’impianto di refrigerazione; edificio del personale; edificio prova spinta dove si simulano le partenze e gli atleti si possono allenare; un bar ristorante presso la zona ingresso.

Fase di costruzione delle curve paraboliche

Spalla laterale del tracciato

Spruzzatura a lancia dell’Ecospritz nelle zone di rettilineo

La pista è costituita da un guscio di calcestruzzo poggiato su colonne oscillanti poste ad una distanza di 4 mt l’una dall’altra, all’interno di un profilo ad U in calcestruzzo sostenuto da pali. La pista viene refrigerata artificialmente mediante ammoniaca che evaporando nelle tubazioni consente una maggior economia dell’impianto. L’ammoniaca passa attraverso tubi di acciaio di 3,7 cm di diametro che vengono posizionati ad interasse di 9 cm sotto lo strato di calcestruzzo spruzzato sopra le centine. I pilastri sono l’appoggio della struttra, su di essi viene gettato il profilo ad U di calcestruzzo che è collegato alla pista attraverso tondini posti all’interno di fori di 8,5 cm al centro di ogni pilastro. Lo spazio rimasto libero tra la piattaforma e la pista è stato riempito di sabbia asciutta che consente ai vari settori, soggetti a dilatazioni termiche del materiale, di muoversi senza creare problemi. I tondini sono saldati direttamente alle centine che seguono il raggio di curvatura di ogni curva. Dietro le centine viene posata una maglia di tondini posizionati diagonalmente per seguire l’andamento parabolico delle curve. Dietro questa sorta di rete elettrosaldata viene posizionata una sottile rete metallica che funge da cassero per la malta premiscelata pronta all’uso (Ecospritz Gunite WLT).

Centine e rete elettrosaldata in fase di spruzzatura

Fase di frattazzatura elettrica del calcestruzzo

B100 alimentata dalla betoniera

La parte esterna delle curve viene rivestite con lamiere grecate in alluminio e da uno spritz di 2,5 cm come finitura. L’intera pista è dotata di una rete idrica per la preparazione del ghiaccio, di un impianto a tendoni per la protezione dal sole, da un impianto di illuminazione artificiale e di diffusione sonora. La particolarità del cantiere dalla conformazione parabolica richiedeva un prodotto spruzzabile sulla parte strutturale principale in un’unica passata e inoltre si doveva garantire il completo rivestimento di tutte le armature ed in particolare dei tubi dell’ammoniaca. E’ stato scelto un prodotto frattalizzabile e lisciabile con granulometria 03 che consente una finitura che permette al ghiaccio di aderire meglio. Dopo la prima fase di posa vengono posizionati dei tubicini in plastica che servono da dima per seguire l’andamento di curve e rettilinei. Quando comincia a far presa il prodotto vengono spruzzati gli ultimi 3 cm di Ecospritz che sono quelli che vengono prima frattazzati e poi lisciati. Appena fatta la staggiatura, le dime vengono tolte, lo spazio viene riempito con malta fresco su fresco e con il frattazzo elettrico viene fatta la finitura finale.

Centralina della B100 posta a distanza

B100 equipaggiata con mescolatore in fase di carico

Pista in calcestruzzo completata

Grazie alla B100 con impastatore è stato possibile assicurare un livello di proiezione che garantisse la compattazione del prodotto. Le caratteristiche tecniche di questa macchina della Bunker hanno semplificato la gestione del cantiere. Le ridotte dimensioni hanno facilitato il posizionamento sotto le unità di carico e lo spostamento nel cantiere; la separazione tra centralina e pompa, collegate tra di loro da una tubazione resistente e flessibile, ha permesso l’alimentazione anche a notevole distanza; la possibilità di regolazione progressiva della portata e della pressione ha garantito una intonacatura accurata evitando spreco di materiale.